Page 3 - Stazzu Uddhastru Biancu a Santu Jacu
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STAZZU UDDHASTRU BIANCU
A SANTU JACU
Nella Cussogghja di San Giacomo (Santu Jacu) che ha profonde
origini spagnole Seicentesche, all'ombra della Chiesa Campestre
omonima, dove a Settembre si celebra una grande festa in onore
del Santo, sorge uno stazzo di recente fattura adagiato su un
leggero declivio di fronte ad una immensa vallata che giunge al
mare di Capo Figari. Tutto intorno solo vegetazione intervallata da
massi di granito dalle sembianze primordiali. L'incontro con
cinghiali, lepri, volpi, tartarughe, donnole e pernici è quotidiano.
La presenza umana consta invece di poche unità sparpaglate negli
stazzi limitrofi ma comunque lontani.
La costruzione ha voluto lasciare da parte velleità progettuali
innovative per rispettare il luogo. Il genius loci è stato
profondamente interpretato andando a recuperare le tecniche
costruttive dell'epoca. Anche le travi del tetto in ginepro, Nibbaro
in Gallurese, sono di recupero e strutturano la copertura insieme
alle canne di bambù legate una ad una dopo essere state tagliate
nel mese di gennaio, nottetempo, per impedirne la loro
marcescenza.
L'intonaco esterno è di argilla scavata dal terreno impastata con
calce senza aggiunta di pigmenti artificiali.
Il pavimento interno è il classico ed economico battuto di cemento
grigio sotto il quale però si nasconde l'impianto di riscaldamento
che trae energia da fonte solare. Il corpo principale è costituito da
un ambiente unico di soggiorno e da una spaziosa camera con
bagno di tipo aperto con una vasca scavauta in un sol pezzo di
granito incassata a filo pavimento da cui si ammira il paesaggio
esterno. Una dependance con due camere e servizi per gli ospiti,
rivestita in pietra di campo, completa l'edificio. Lo spessore
notevole dei muri e l'isolamento del tetto realizzato con pannelli di
sughero prodotti in zona, assicurano la giusta temperatura.
Una piccola piscina rende più fresca e piacevole l'estate.
Alberto Gardino Architetto